Ai gentili visitatori

Purtroppo in questi ultimi anni, il sindacato sta vivendo una forte crisi a causa di innumerevoli errori commessi nel passato e che continuano a ripetersi nel presente, determinando sentimenti di forte sfiducia. Lo scopo è quello di creare uno spazio di discussione e di critica costruttiva, svincolato da logiche sindacali, nella connotazione negativa che il termine ha acquisito.

domenica 27 marzo 2011

Risposta al prsidente

Al Presidente del xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

In riscontro alla Sua raccomandata del 22 febbraio 2011, ricevuta in data 3 marzo u.s., nel ribadirLe i contenuti della mia lettera precedente del 16 aprile 2010, preciso quanto segue.

1) Innanzitutto, al fine di avviare eventuali iniziative giudiziarie nei confronti delle persone da Lei indicate nel rispetto delle leggi italiane, avrei bisogno di dichiarazioni scritte degli stessi, non essendo sufficiente quanto da Lei semplicemente asserito, in taluni casi utilizzando anche i verbi al condizionale e in maniera ipotetica (“sembrerebbe”, “sarebbero”, “avrebbe affermato”, “avrebbe richiesto”, ecc.).

Le chiedo, pertanto, di ricevere in tempi celeri una dichiarazione sottoscritta dal sig. xxxxxxxxxxxxxxxxxxx (che si apprende essere vice-segretario provinciale xxxxxxx di Roma) con la quale il medesimo affermi – al di fuori di ogni ragionevole dubbio e consapevole delle responsabilità penali per dichiarazioni mendaci – di aver ricevuto le ricordate e-mail dallo scrivente; che il contenuto delle stesse sia quello dalla S.V. riportato; e secondo quali elementi egli basi la convinzione che sia stato io a redigere e inviare dette e-mail.

Allo stesso modo e secondo le stesse modalità, si chiede altresì una dichiarazione firmata da tal xxxxxxxxxxxo, con la quale egli dichiari il contenuto della presunta conversazione via chat di facebook intrattenuta con lo scrivente, ovvero dichiari in base a quali elementi sostiene che la presunta conversazione sia stata effettuata e soprattutto che l’abbia fatta con lo scrivente.

Le dichiarazioni appena richieste risultano necessariamente propedeutiche al fine di consentire allo scrivente la facoltà di porre in essere azioni a propria tutela, evitandoLe così – quando sarà accertata l’estraneità del sottoscritto rispetto ai fatti in questione – il rischio di dover rispondere personalmente per le affermazioni contenute nelle Sue precedenti raccomandate.

2) Con riferimento più specifico alla Sua raccomandata del 22 febbraio 2011 (recante “Contestazione e avviso di deferimento al collegio nazionale dei probiviri”), se ne impugna e contesta integralmente il contenuto poiché chiaramente infondato e illegittimo.

Infatti, premesso che la libertà e la diversità di opinione è un diritto riconosciuto sia dalla Costituzione italiana, sia dall’art. 6 dello Statuto, in ogni modo, ci si oppone alle affermazioni della S.V., che non riesce a documentare e provare in alcun modo la riconducibilità al sottoscritto di alcune opinioni che sarebbero state espresse in violazione di quello che Lei definisce principio di “democrazia interna”.

In realtà, a mio sommesso avviso ritengo che la S.V. confonda le dinamiche associative e statutarie interne che coinvolgono e vincolano un iscritto, con quelle che sono le libertà costituzionalmente riconosciute e garantite (ossia, la libertà di opinione e quella di parola di un comune cittadino), che nulla hanno a che fare con le attività associative o aggregative e che dalle stesse non possono essere compresse o limitate.

Pertanto, non comprendo cosa ci sia di sbagliato sull’avere una idea differente da altri sull’articolo 16 della Legge 121/81: nessuno può essere il custode della verità assoluta, soprattutto in questo Paese in cui tutto, a volte, sembra opinabile (anche la legge!).

Tra l’altro, le mie considerazioni sul citato art. 16 (che ho scambiato con altre persone, laddove mi è stata richiesta una opinione personale sulla norma) non sono mai state esternate con riferimento al xxxxxxxo (come la S.V. sembra voler a tutti i costi dimostrare), bensì in maniera generale senza alcun accenno ad un sindacato specifico.

Inoltre, è evidente che la S.V. non ha tenuto conto delle norme statutarie secondo cui, all’interno del Cxxxxxxxpo, nessun aderente può essere discriminato per la manifestazione delle idee che professa al di fuori della sua attività sindacale, infatti la manifestazione delle idee dello scrivente è avvenuta al di fuori di qualsivoglia attività sindacale, tanto è vero che lo scrivente non ha mai agito nei termini e nelle modalità dalla S.V. evidenziati, ovvero non osservando le regole della democrazia all’interno del xxxxo; tant’è vero che proprio la S.V., nella raccomandata del 22 febbraio 2011, ha evidenziato che le presunte pubblicazioni dello scrivente sarebbero “esterne al sindacato”.

In ragione di ciò, lo scrivente contesta fermamente le Sue considerazioni riguardo a presunti riferimenti, che la S.V. in maniera del tutto soggettiva e pretestuosa, si ostina a voler ricondurre al xxxxxxxxxpo o a suoi rappresentati.

3) Occorre altresì evidenziare che la S.V. ritiene necessario per un iscritto, il ricorso a mozioni interne finalizzate a ridiscutere le linee sindacali nazionali, affermando che alla S.V. non risulta presentata in tal senso alcuna mozione.

In ragione di ciò, lo scrivente chiede alla S.V. se Ella si sia prodigata in alcun modo e con quali strumenti, al fine di accertare che non vi siano in tal senso, mozioni interne eventualmente avanzate agli organi statutari preposti, ovvero Consiglio Direttivo Nazionale, Sezione Locale, Rappresentante Locale ecc., ovvero su quali basi la S.V. affermi che non risultano mozioni.

4) Con riferimento alle affermazioni della S.V. rispetto alla lettera inviata al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ing. Alfio Pini, appare evidente come tale lettera non ha mai avuto quale scopo quella di far valere le ragioni dello scrivente all’interno del sindacato, se così fosse stato, la stessa lettera sarebbe stata indirizzata agli organi statutari interni al Cxxxxxxxxxxo.

Trattandosi, invece, di un punto di vista generale e non circoscritto ad alcun sindacato nello specifico, rimarcante altresì analoghe posizioni espresse proprio dal xxxxxxxxxxxo in occasione degli scioperi generali con cortei proclamati da confederazioni sindacali, come si evince dalla nota datata 7 dicembre 2008 prot. N. 448/2008.

5) A tale proposito, la S.V. ha altresì affermato che lo scrivente ha inviato una mail ad un elevato numero di iscritti xxxxxxxx.

Ora, si chiede di sapere sulla base di quali elementi la S.V. abbia appurato il numero di e-mail inviate, inoltre si chiede di sapere se la S.V. sia in grado di conoscere le preferenze sindacali o le relative adesioni di tutti i Suoi amici e conoscenti, ovvero se la S.V. pone in essere discriminazioni di sorta qualora voglia esprimere una sua personalissima opinione.

Non si comprendono altresì i danni arrecati al Cxxxxxxxxo, dal momento che la volontà di scendere in piazza a manifestare non è assolutamente correlata all’uniforme.

6) Per quanto fin qui non considerato, si resta in attesa che la S.V. fornisca riscontri probatori riguardo ad atteggiamenti o affermazioni che la S.V. vorrebbe ricondurre in seno al sottoscritto, non essendo sufficienti sue personalissime e soggettive impressioni, non dimostrate con dati di fatto e riscontri oggettivi, richiedendo dichiarazioni sottoscritte e firmate degli eventuali interessati; a mero titolo d’esempio non si riesce a comprendere sulla base di quali riscontri la S.V. sostiene che le pubblicazioni dell’utente “Lordgunthar” su un non meglio specificato forum di discontinui (ve ne sono diversi su internet) siano riconducibili al sottoscritto, essendo consuetudine diffusa e radicata su internet, quella di mascherare la propria identità con nomi di fantasia.

7) Tanto premesso, nell’auspicio che il Suo accanimento ingiustificato nei miei confronti possa ritenersi concluso, a seguito delle suddette giustificazioni, Le faccio presente che con la Sua raccomandata del 22 febbraio 2011, la S.V. si è arrogata un potere che, per Statuto, non Le compete.

Invero, prima ancora di portare al vaglio del Collegio Nazionale dei Probiviri la questione oggetto della Sua erronea contestazione di addebito, si è comunque voluto sostituire al Collegio medesimo, comminando al sottoscritto un provvedimento cautelare del tutto illegittimo: ossia, quello del “congelamento” della mia posizione di iscritto, che peraltro non è un provvedimento menzionato dal nostro Statuto.

Questo Suo abuso di potere è veramente ingiustificabile, anche in ragione della chiara violazione dell’art. 29 dello Statuto che stabilisce, peraltro, che “I ricorsi al Collegio dovranno essere presentati entro il termine perentorio di giorni 30 dall’ evento”: ma, in realtà, la S.V. vorrebbe ricorrere al Collegio Nazionale dei Probiviri per fatti illegittimamente contestatimi a distanza di lungo tempo e, dunque, tardivamente.

Pertanto, attesi il rilevato abuso di potere e la evidente violazione da parte della S.V. di norme statutarie, nonché l’ingiustificato accanimento nei confronti del sottoscritto, con la presente Le comunico che sto provvedendo a segnalare la questione al Collegio Nazionale dei Probiviri, affinché il nostro massimo Organo di giustizia interna possa valutare la correttezza del Suo operato nei confronti dello scrivente, che – a mio sommesso avviso – non ha tenuto conto dell’obbligo di imparzialità a cui è tenuta la S.V..

In ogni caso, La invito ad annullare immediatamente e comunque non oltre 3 (tre) giorni dal ricevimento della presente il suddetto provvedimento di “congelamento” poiché del tutto illegittimo e lesivo della mia posizione di iscritto nel xxxxxx, visto che tale provvedimento mi arreca un grave danno, non potendo svolgere attività sindacale in maniera attiva.

In caso contrario, avviso fin da adesso che tutelerò la mia persona nelle sedi opportune, anche esterne al xxxxxxxxo (come quella penale), alla luce degli abusi che sono stati commessi nei confronti dello scrivente.

Cordiali saluti

Valentino Prezzemolo

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